Sono Fabrizio Cabas, sono un ingegnere e sono qui per raccontarvi una storia.
Sono qui per dirvi le stesse cose che vi siete spesso ripetuti più o meno razionalmente e sono quelle che vi hanno spinto a fare quella che per noi è la più bella professione del mondo, perché è una delle poche professioni che permettono di sognare e di trasformare attraverso le competenze, acquisite con fatica e gratificazione, i sogni in realtà.
Se ci pensate quello che facciamo è proprio questo, alle volte i sogni non sono i nostri, alle volte sono dei sogni di altri che ne inducono di nostri, ma quello che è certo è che abbiamo nelle nostre mani, nelle nostre menti un enorme potere, quello di far succedere le cose .
È per questo che siamo ingegneri e non fisici, matematici o scienziati, perché possiamo modellare e trasformare la nostra vita e la vita che ci circonda.
Tutte le grandi sfide in atto nella società vedono coinvolte le competenze dell’Ingegnere:
- nel mondo del lavoro, con le applicazioni della innovazione, la collaborazione a distanza, la gestione produttiva, il project management, l’internazionalizzazione;
- nel campo dell’energia, con la spinta nella produzione e nello sviluppo delle energie rinnovabili;
- nel futuro della produzione, con una sempre maggiore consapevolezza alla sostenibilità delle costruzioni, all’impegno nello sviluppo degli smart building, alla stampa in 3D di manufatti e oggetti;
- nell’evoluzione della ricerca e delle tecnologie abilitanti l’innovazione, dalle applicazioni biomediche alla trasformazione digitale, dall’IoT alle Big data analytics;
- nelle grandi trasformazioni del pianeta, dai cambiamenti climatici all’impatto sull’ambiente.
La visione di Think-ing è questa ed è da queste riflessioni che la nostra comunità di Ingegneri si e’ formata spontaneamente per confrontarsi sulle attuali esigenze della professione, partendo dal primo passo, un “ripensamento” ad ampio spettro dell’Ordine degli Ingegneri di Roma.
Il nostro fattor comune è quello di voler trarre concreto vantaggio dall’appartenere ad una comunità che tuteli e alimenti la nostra professionalità, sostenendo il nostro ecosistema attraverso un confronto permanente improntato all’innovazione.
L’impatto generato sul sistema sociale ed economico dalle recenti dinamiche globali sta ridefinendo le modalità con le quali pratichiamo la nostra professione, proiettandoci di fatto all’interno di una rivoluzione culturale, basti pensare alle nuove strategie imprenditoriali o a come le nuove logiche di distanziamento sociale stanno condizionando l’organizzazione del nostro lavoro quotidiano. È necessario comprendere la trasformazione in atto, per capire la reale portata delle difficoltà, ma anche cogliere le opportunità che abbiamo di fronte.
Anche la nostra professione sta letteralmente trasformandosi, fino a pochi anni fa l’ingegnere era generalizzabile come libero professionista, oggi con le tecnologie che avanzano a passi da gigante, l’interdisciplinarietà e il Project Management di opere complesse, vede come evoluzione naturale la crescita esponenziale di Società che offrono “ingegneria” e quindi il moltiplicarsi di colleghi dipendenti che adesso sono diventati la maggioranza degli iscritti.
Non possiamo scegliere e’ successo e sta ulteriormente evolvendosi.
L’opportunità che ci si prospetta è quella di allineare l’evoluzione dell’attuale Ordine degli Ingegneri al cambiamento epocale in atto rappresentato poi dalla Trasformazione Digitale, ripensandolo come una piattaforma che sfrutti le tecnologie abilitanti per instaurare una relazione efficace e trasparente con i propri iscritti e che offra opportunita’ di lavoro nuove mai sperimentate, raggiungendo audience più ampie di quelle attualmente rappresentate e spesso non valutate, che sappia interpretare le competenze e il ruolo che l’Ingegnere può assumere nelle grani trasformazioni in atto.
E quindi il cardine di tutto e’ l`innovazione di cui noi come ingegneri siamo costruttori, utenti e motore e questo concetto e’ quello che rappresenta la cornice entro la quale il nostro programma, il programma di Thinking, si incardina.
Sapete che molti dei finanziamenti all`innovazione vanno a medici, architetti, avvocati e quelle idee poi trovano sviluppo grazie a noi ingegneri, …
ma perché non dobbiamo essere invece noi i principali generatori di queste iniziative di innovazione? Eppure è così, per cui l`Ordine che vorremmo dovrebbe usare gli spazi che ha a disposizione non come “uffici”, spesso non aperti agli iscritti, ma come spazio fisico in cui le start-up potranno presentare i propri progetti agli Innovation Manager, che ospiteremo e/o creeremo, ma anche confrontarsi con tante altre start up del settore, quindi come Innovation hub: e anche come
Digital hub, ecosistemi su base territoriale con il ruolo di stimolare la conoscenza e l’adozione di tecnologie 4.0 da parte del sistema produttivo
Noi non siamo come gli altri siamo diversi abbiamo un sogno.
L’iscrizione all’Ordine non deve essere un obbligo o peggio una “tassa”, bensì un’opportunità per generare valore per tutti i propri iscritti, attraverso un coinvolgimento attivo nella piattaforma verso cui intendiamo far evolvere il nostro ecosistema.
Chi, se non l’Ingegnere, può impostare e poi fruire delle nuove modalità di lavoro che ci attendono? L’ampliamento dello Smart Working, la de-urbanizzazione dei luoghi di lavoro, il co-working, la spinta green o la collaborazione internazionale sono i driver della (r)evolution in corso.
Chi, meglio dell’Ingegnere, con la sua interdisciplinarità, la può guidare?
ThinkIng ha la visione ambiziosa di voler supportare l’Ingegnere nel ruolo attivo e fondamentale che deve assumere nelle trasformazioni in atto: bisogna essere pronti.
Volendo riassumere il nostro programma, perche’ poi come ingegneri dobbiamo mettere a terra quello che abbiamo in mente, Una ri-costruzione del rapporto tra l’Ordine e i propri iscritti non può essere attuata se non tramite una strategia unitaria, che non si limiti ad aggregare semplici istanze in risposta a particolari (seppure presenti) mancanze dell’attuale sistema, ma che piuttosto inquadri queste con la corretta prospettiva all’interno di solide linee di sviluppo dell’Ordine, e che a nostro avviso sono sintetizzabili nei seguenti cardini del programma:
- ORDINE IN PIATTAFORMA, sfruttando la Trasformazione Digitale e il paradigma della co-innovazione, garantendo trasparenza, accessibilità, orientamento all’innovazione generando valore per gli iscritti;
- SEDE DELL’ORDINE COME HEADQUARTERS DEGLI INGEGNERI, per tutti gli iscritti, oltre i limiti di accessibilità e fruibilità dei servizi e la scarsa rappresentatività di molti segmenti della professione;
- FORMAZIONE COME OPPORTUNITÀ. oltre la semplicistica visione del credito formativo, orientata alla pluridisciplinarità e ai contatti con le aziende, dall’inserimento dei neolaureati al ricollocamento;
- CONNESSIONE TRA UNIVERSITÀ, IMPRENDITORIA E ISTITUZIONI, con l’Ordine come ecosistema ideale per abilitare, sviluppare e promuovere le competenze richieste dall’evoluzione del mercato;
- TUTELA DELLA PROFESSIONALITÀ, negli aspetti legati alla tutela della professione in tutte le sue forme e rappresentativa di tutti i settori e al riconoscimento delle competenze;
- INTERNAZIONALIZZAZIONE, favorendo l’offerta ingegneristica sul mercato internazionale attraverso formazione, attività di lobbying e networking, partenariato;
“Ripensare l’Ordine degli Ingegneri, insieme” ci è apparsa da subito la formula più naturale per descrivere il nostro impegno nel voler essere parte attiva e consapevole di questo cambiamento. Insieme
Adesso vedo chi ci ha rappresentato nell’ultimo decennio che fa grandi proclami e prova a dire delle cose anche interessanti (forse ha preso spunto da noi che e’ un anno e mezzo che abbiamo reso pubblico il nostro programma, ma fa niente se lo fanno vuol dire che le nostre idee sono buone) ma in modo slegato, quasi fosse un elenco della spesa, senza una strategia globale, un fil rouge che lega tutto in modo logico e sinergico.
Noi di thinking abbiamo una vision ed una strategia e tutto cio’ che proponiamo vive di vita propria ma si inserisce perfettamente in un mosaico che nel suo complesso moltiplica l’efficacia del singolo tassello, permette la connessione e fa aggregare le diverse istanze in un unicum.
Noi di think-ing abbiamo fatto nostra una massima di Paul Valery “C’e’ un solo modo di vedere realizzati i propri sogni: svegliarsi” e a questo punto visto che ci si trova di fronte ad una sfida elettorale permettetemi a nome della squadra di Thinking di chiedere il vostro voto per riuscire a cominciare a costruire il sogno comune, quello di essere pienamente ingegneri, di veder riconosciuto il nostro ruolo nella societa’ in cui viviamo e quello di non di seguire la strada che il caso ci pone davanti tutti i giorni ma di essere noi ad indicare la strada verso il futuro.
La squadra ideale a nostro parere e’ composta da un mix equilibrato di persone, proposte e capacita’ di comunicazione all`esterno. Sicuramente i primi due punti con una forte dose di autoreferenzialita’ , mi permetto di dire che la squadra di Thinking li ha soddisfatti, mentre se saremo riusciti a soddisfare il terzo punto, quello della comunicazione, ce lo potrete confermare solo voi che ci ascoltate, con il vostro voto.
Vi chiediamo di votare dal 15 giugno in via telematica tutti e 15 i nomi della squadra di thinking e fatelo pensando a cosa vi ha mosso a scegliere questa professione, pensando al vostro sogno, votate pensando, votate Thinking.