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Perché? e Per cosa? iscriversi all’ordine che vorremmo

A cosa serve l’iscrizione all’ordine degli ingegneri se non si esercita la professione in forma libera?
Quasi il 75% degli iscritti della Provincia di Roma esercita la professione in forma subordinata, a molti dei quali non appare motivata la necessità di permanere all’interno dell’albo.
Per Think-Ing la questione però non è solo Perché?, ma Per cosa? iscriversi.

Iniziamo dal Perché?

La risposta la troviamo all’interno del combinato disposto degli art.5 del Regio Decreto 23 ottobre 1925, n. 2537, Regolamento per le professioni d’ingegnere e di architetto (pubblicato sulla G.U. n°37 del 15/02/1926) e dell’art.4 della Legge 24 giugno 1923, n.1395, Tutela del titolo e dell’esercizio professionale degli ingegneri e degli architetti, in base ai quali solo gli iscritti all’Ordine possono svolgere perizie e altri incarichi relativi alla professione d’ingegnere.
Se, per chi esercita la professione di ingegnere in forma libera, l’iscrizione rappresenta quindi evidentemente un obbligo, per tutti coloro che invece la esercitano esclusivamente in forma subordinata senza necessità di apporre timbro e firma (su progetti, collaudi statici e/o tecnico amministrativi) l’iscrizione è una opportunità: per senso di appartenenza, per potersi fregiare del titolo di “Ingegnere”, infatti vi ricordo che in caso di mancata iscrizione è esclusivamente di Dottore in Ingegneria e per poter soddisfare requisiti di selezione richiesti da bandi pubblici o nella selezione da parte di società o soggetti privati.


Essere iscritto all’Ordine fornisce un elemento primario di tutela della nostra professionalità, nei confronti dei committenti e/o dei datori di lavoro, dal rispetto del codice deontologico alla garanzia sulla veridicità del titolo, ma in maniera ancora più incisiva verso noi stessi: l’iscrizione all’ordine permette a tutti noi di entrare in contatto con altri colleghi iscritti con i quali condividere problematiche e soluzioni nel proprio ambito di competenza e per mantenere valida questa iscrizione è stato introdotto dal 2014 l’obbligo sull’aggiornamento professionale per rimanere al passo con le evoluzioni del mondo del lavoro.

… non è certo il concetto di iscrizione all’ordine, quanto quello di appartenenza all’ordine
che vogliamo vedere finalmente operare come una comunità

Arriviamo quindi al Per cosa?

Chiarito come il Perché doversi iscrivere divida il campo tra l’obbligo e l’opportunità, sforziamoci ora di comprendere le ragioni di chi, dietro questa domanda, coglie invece il pretesto per un’ennesima e un’inutile tassa da pagare e in un contesto generale nel quale, sempre più iscritti non si sentono
adeguatamente rappresentati, contribuendo con la propria rassegnazione a marcare il solco che si è creato tra i pochi componenti eletti dell’ordine e le migliaia di ingegneri esclusi. Molti degli iscritti all’Albo degli Ingegneri di Roma sentono il proprio Ordine distante dalle proprie esigenze, Think-Ing prova a dare una risposta.
È obbligatorio e/o opportuno iscriversi all’Ordine decisamente per qualcosa di più di ciò che attualmente il nostro Ordine rappresenta ed è in grado di offrire a tutti noi.
È giunto il tempo in cui dobbiamo affermare, con forza, che il valore che siamo tutti noi disposti a sostenere attraverso il pagamento della puntuale quota annuale non è certo il concetto di iscrizione all’ordine, quanto quello di appartenenza all’ordine, che vogliamo vedere finalmente operare come una comunità, che stimola il confronto interno e contribuisce a maturare consapevolezze e potenzialità finora inespresse.

L’Ordine che vorremmo

Aree di co-working e incontro tra competenze ed esperienze multidisciplinari si possono tradurre in opportunità professionali e lavorative all’interno di una cornice finalmente digitalizzata. Questo aiuterebbe sicuramente i più giovani e i neo laureati e perché no anche i dipendenti (soprattutto quelli che non timbrano), che cercando invano motivazioni all’interno di un Ordine che sentono lontano dalle proprie specifiche esigenze.
Il nostro Ordine deve aprire a tutti nuove possibilità. Deve permettere ai più giovani di entrare in contatto con colleghi più esperti, aumentando dunque la visibilità dei singoli ingegneri, in un contesto in cui trovare risposte a dubbi o incertezze e ricevere indicazioni utili per il proprio orientamento professionale. In tal senso l’Ordine, dovrebbe fornire a tutti gli iscritti un servizio informativo costante di carattere tecnico, fiscale e legale. Un network di competenze multidisciplinari sugli sviluppi tecnologici e normativi.

Chi ha delle domande deve trovare nell’ordine delle risposte, chiare ed esaustive.
Questo è l’ordine che siamo disposti a sostenere, questo è l’ordine che vorremmo.